Riflessione domestica – VI dom TP anno C [25/05/2025]

da Parrocchiaponte.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di San Maurizio, San Luigi Gonzaga, Santi Matteo e Carlo.
Riproponiamo anche su parrocchiechiurocastionetto.it una iniziativa in collaborazione con la comunità pastorale di Ponte, Sazzo e Arigna: oltre al commento al Vangelo, un semplice sussidio per tutta la famiglia con giochi e riflessioni a partire dalle letture della domenica.
Gesù ci chiede di osservare la sua Parola, di realizzarla, di incarnarla nelle nostre scelte. Se la fede resta evento da tirare fuori un’ora a settimana o nei momenti di difficoltà non facciamo esperienza dell’essere abitati Dio. Gesù lo dice esplicitamente: osservare la Parola, conoscerla, pregarla, meditarla… fa sì che Lui e il Padre prendano dimora presso di noi. Fa cresce in noi la consapevolezza di essere orientati verso Dio, l’esperienza di avvertire la sua presenza. La fede allora non si riduce a una scelta, a uno sforzo, ma diventa la dimensione cui abitiamo, di chi ha il cuore che arde per Dio, per condurre tutti a conoscere quanto siamo amati. Non capiamo tutto, e ci mancherebbe, nemmeno la Chiesa possiede Dio interamente, ma Gesù ha detto e dato tutto. La Rivelazione è conclusa, non necessitiamo di veggenti che ci spieghino come fare anche se non abbiamo ancora capito tutto. Lo Spirito ci viene in soccorso e ci illumina, illumina la Chiesa nella comprensione delle parole del Maestro, illumina la nostra coscienza e ci permette di capire cosa c’entri la fede con la nostra vita e le nostre scelte quotidiane. Invocare lo Spirito prima di ogni scelta, prima della preghiera, prima delle celebrazione dell’eucarestia ci permette di avvicinarci al Vangelo con la freschezza che merita, con lo stupore di chi vi trova sempre delle novità. “Vi lascio la pace, vi dò la mia pace… non sia turbato il vostro cuore…” La pace, secondo la parola di Gesù, è il primo dono che egli fa, apparendo ai discepoli impauriti. Un cuore pacificato è un cuore saldo, irremovibile, che non si spaventa nelle avversità, non si dispera nel dolore, non si scoraggia nella fatica. Il nemico è dentro di noi, il confine del male e del bene è nel nostro cuore, non fuori, e la prima autentica pacificazione deve avvenire nel nostro intimo con noi stessi, con la nostra violenza e la nostra rabbia, con la parte oscura che chiamiamo peccato. Questa pace è pace profonda, salda, irremovibile, ben diversa dalla pace del mondo, pace che viene venduta come assenza di guerra o, peggio guerra che viene ritenuta necessaria per imporre la pace. Pace nel sapersi amati che permette di affrontare con serenità anche le paure. Paura del futuro, della guerra, della malattia, del lavoro precario, del non sapersi amati… La scoperta di Dio, nella propria vita, l’incontro gioioso con lui, la percezione della sua bellezza, la conversione al Signore Gesù riconosciuto come Dio, suscita nel cuore delle persone una gioia profonda, sconosciuta, diversa da ogni altra gioia: la gioia del sapersi conosciuti, amati, preziosi. Io sono amato, tu sei amato… Siamo tutti amati e insieme a Dio possiamo cambiare il mondo. Buona domenica.
Per tutti, in particolare famiglie e ragazzi, proponiamo spunti di riflessione e giochi presi dalla rivista “Catechisti parrocchiali”, potete aprire il file cliccando su: “riflessione e giochi” in fondo alla pagina.