Riflessione domestica – III dom TP anno C [04/05/2025]

da Parrocchiaponte.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di San Maurizio, San Luigi Gonzaga, Santi Matteo e Carlo.
Riproponiamo anche su parrocchiechiurocastionetto.it una iniziativa in collaborazione con la comunità pastorale di Ponte, Sazzo e Arigna: oltre al commento al Vangelo, un semplice sussidio per tutta la famiglia con giochi e riflessioni a partire dalle letture della domenica.
A volte mi sento come Pietro. Gesù è risorto, è corso al sepolcro… Tutto bello, tutto vero, ma non fa per lui, lui è altrove, travolto dalla sua colpa, deluso di sé. Caduto pesantemente in terra dopo avere volato in alto. Come ci sentiamo, spesso, in questo mondo di certezze che svaniscono rapidamente, di violenza crescente, di governanti che “giocano” con la guerra e con le vite delle persone. Gesù è risorto, abbiamo anche celebrato la Pasqua, festeggiato tavole imbandite, ma dentro serpeggia un malessere infinito. La mia vita resta sepolta dai miei sbagli o dalle paure. Da un lutto o da un dolore, da una malattia o da mille ombre. È festa per gli altri, non per me, come per Pietro. Gesù è risorto e glorioso, vivo, ma lui è rimasto in quel cortile, a quel tradimento, alla sua figuraccia. La sua fede non riesce a superare il suo fallimento. È tornato alle sue origini, da tre anni non era uscito con la barca, non aveva preso le reti. Torna, riprende la vita di prima, come a dire: fine dell’avventura, della parentesi mistica, si torna alla dura realtà. Ma forse, in cuor suo, ha dato ascolto a quel messaggio riferito dalle donne: vi aspetta in Galilea. Forse, ancora una volta, in lui c’è una piccola speranza. Gli altri apostoli lo accompagnano sperando di risollevargli il morale e invece nulla, la pesca è infruttuosa: il dolore di Pietro allontana anche i pesci. Come accade anche a noi se, annunciando il Vangelo, mettiamo il dolore al centro. Non basta avere conosciuto il Signore per avere una vita nuova, l’uomo vecchio ci fa sempre compagnia e, talora, prevalgono scoraggiamento e paura. Ma Gesù, come spesso accade, aspetta Pietro, e noi, alla fine della notte. Ci aspetta sempre alla fine di ogni notte, ci aspetta sulla riva. Il clima è pesante, nessuno fiata mentre riassettano le reti. Un silenzio rotto solo da quel “rompiscatole” che si avvicina chiedendo notizie sulla pesca. Proprio la persona sbagliata al momento sbagliato. Finché. «Riprendete il largo e gettate le reti», dice. Tutti si fermano, sono le stesse parole pronunciate dal falegname di Nazareth tre anni prima. Riprendono il largo, gettano le reti e accade di nuovo. Si avvicinano, sanno che è lui ma non osano dirlo, non osano pensarlo, ma lo sanno. Gesù chiede di andare a prendere del pesce che hanno appena pescato. Li vuole coinvolgere, non fa tutto lui, li incoraggia a fidarsi di loro stessi. Gesù si comporta con naturalezza, scherza, ride, mangia con loro, poi prende da parte Pietro. L’ultima volta che si erano visti era stato al sinedrio. «Mi ami, Simone?» «Come faccio ad amarti, Rabbì, come oso ancora dirtelo, come faccio?» pensa Pietro. «Ti voglio bene» risponde Simone. «Mi ami, Simone?» «Basta, Signore, lo sai che non sono capace!» pensa Pietro. «Ti voglio bene» risponde Simone. «Mi vuoi bene, Simone?» Pietro tace, ora. È scosso… e, ancora una volta, è Gesù che abbassa il tiro, è lui che si adegua alle nostre esigenze. Pietro, ora, ha un groppo in gola. A Gesù non importa nulla della fragilità di Pietro, né del suo tradimento, non gli importa se non è all’altezza, non gli importa se non sarà capace. Chiede a Pietro solo di amarlo come riesce. «Cosa vuoi che ti dica, Maestro? Tu sai tutto, tu mi conosci, sai quanto ti voglio bene». Ora il Signore sorride, Pietro è pronto: saprà aiutare i fratelli poveri ora che ha accettato la sua povertà, sarà un buon Papa. Sorride il Signore e gli dice: «Seguimi». Ora è Pasqua anche per lui, ora è Pasqua anche per noi. Sappiatevi amati sempre, non dubitate. Buona domenica.
Per tutti, in particolare famiglie e ragazzi, proponiamo spunti di riflessione e giochi presi dalla rivista “Catechisti parrocchiali”, potete aprire il file cliccando su: “riflessione e giochi” in fondo alla pagina.