Riflessione domestica – domenica dell’Ascensione Tempo di Pasqua (anno B) [12/05/2024]

Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto

Riflessione domestica – domenica dell’Ascensione Tempo di Pasqua (anno B) [12/05/2024]

da Parrocchiaponte.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di San Maurizio, San Luigi Gonzaga, Santi Matteo e Carlo.

Riproponiamo anche su parrocchiechiurocastionetto.it una iniziativa in collaborazione con la comunità pastorale di Ponte, Sazzo e Arigna: oltre al commento al Vangelo, un semplice sussidio per tutta la famiglia con giochi e riflessioni a partire dalle letture della domenica.

In questa domenica si festeggia l’ascensione del Signore. Dopo essere risorto, il Signore torna presso il Padre, ma la sua presenza resta, in altro modo certo, forse nel modo che non avremmo voluto, che ci spinge alla fede. A fidarci di una voce, che riecheggia potente nelle nostre anime e che ci spinge oltre… L’ascensione non è un addio, è l’inizio di un percorso, di un cammino più alto e più profondo iniziato da tanto e che non avrà fine. E quella voce parla a noi, come agli apostoli. Andate! Erono rimasti in undici, spaesati e dubbiosi, ma lo amano follemente, perché si erano scoperti amati. Avevano tradito, rinnegato, erano scappati, ma lo amavano e questo basta al Signore.  Andate ad annunciare, non ha detto: andate a conquistare, ad assumere controllo e potere, a costruire grandi complessi per la pastorale… ma: andate ad annunciare. Tocca a noi, ora!!! E non chiedetemi il perché o se sia stata una scelta intelligente affidare alle nostre fragili mani la più grande notizia della Storia. Chiedere alle nostre vite incoerenti e zoppicanti di manifestare il vero volto di Dio. Chiedere alla Chiesa che siamo di costruire pezzi di Regno nei nostri paesi, nelle nostre città. Chiedere a noi, stanchi e sfiduciati come tutti, segnati da questo tempo di guerre e fragilità, di incoraggiare e invitare ad alzare lo sguardo… Non ce la possiamo fare, avete perfettamente ragione, a meno che… Dice il Vangelo “Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”. Il risorto è con noi, agisce insieme con noi, conferma il nostro annuncio fatto di Parola e di segni. Non siamo noi ad essere credibili, ma Lui. Non siamo noi capaci, ma è lo Spirito che cavalca le nostre parole riempiendole di Dio. Se lo lasciamo agire, possiamo annunciare, nonostante i nostri limiti. Dio agisce attraverso di noi, restiamo innestati al tralcio per portare frutto, amiamoci dell’amore con cui siamo amati. Facciamo memoria, come scrive Paolo, di questa chiamata, di questo compito, della nostra missione di vita: dire di Dio. Raccontare, a volte anche con le parole, quanto ci siamo scoperti accolti ed amati da un Dio di compassione e misericordia. No, certo, non è semplice. Anche gli apostoli faticano e dubitano proprio nel momento in cui il Signore affida loro il compito dell’annuncio (Mt 28,17). Perché, come noi, capiscono che dobbiamo smetterla di guardare in cielo per aspettare una soluzione, ma agire sulla terra con il cuore orientato all’altrove. Certe volte costa fatica, certo, soprattutto in un momento in cui sperimentiamo l’indifferenza o la stanchezza fra i popoli che, come il nostro, sono cresciuti col Vangelo. Eppure, se oggi lasciamo emergere in noi la gioia dello Spirito, anche noi possiamo testimoniare i segni che accompagnano coloro che credono. “Nel mio nome scacceranno demoni”: cioè le paure, le ombre che ci abitano, la violenza e il caos della nostra società, l’aggressività che cogliamo intorno a noi. “Parleranno lingue nuove”: un linguaggio di solidarietà, di affetto, di amore, di condivisione di rispetto della diversità, di logica evangelica. “Prenderanno in mano serpenti”: senza paura di abitare le contraddizioni, di affrontare il male solo con il Vangelo vissuto con verità. “Se berranno qualche veleno, non recherà loro danno”: il veleno delle maldicenze, dei giudizi, delle offese, delle incomprensioni. “Imporranno le mani ai malati e questi guariranno”: il Vangelo ci guarisce da ogni ferita interiore, da ogni cratere, da ogni ombra. Lo abbiamo visto, in noi e intorno a noi. È ora di obbedire al Maestro, di partire, di lasciarci amare, di scegliere di amare. Buona domenica.

Per tutti, in particolare famiglie e ragazzi, proponiamo spunti di riflessione e giochi  presi dalla rivista “Catechisti parrocchiali”, potete aprire il file cliccando su: “riflessione e giochi” in fondo alla pagina.